CANTON VALLESE - 19-8-2025 -- Poteva sembrare un tranquillo borgo alpino come tanti, ma da quasi tre mesi Blatten, nel canton Vallese, è diventato un simbolo. Distrutto dal crollo della parete e dal collasso del ghiacciaio sovrastante, il villaggio è oggi al centro della tappa svizzera della Carovana dei ghiacciai di Legambiente. Proprio da qui, davanti a case travolte e macerie, l’associazione ha rilanciato il suo appello:
“I ghiacciai e le montagne sono sempre più fragili e a rischio crolli. Urgente avviare un sistema europeo di monitoraggio criosferico, su permafrost e fusione dei ghiacciai insieme a una governance europea dei ghiacciai. In questo percorso è importante prendere come modello di gestione del rischio quello utilizzato in Svizzera”, sottolinea la campagna che Legambiente porta avanti insieme a CIPRA Italia e alla Fondazione Glaciologica Italiana.
Blatten oggi è un villaggio fantasma, ma senza vittime: dieci giorni prima del disastro la popolazione era stata evacuata grazie a un monitoraggio costante e rigoroso del ghiacciaio e dei rischi di instabilità. Secondo le stime dell’Unità rischi naturali del Canton Vallese, a giugno sono crollati 9 milioni di metri cubi di roccia e 3 milioni di metri cubi di ghiaccio, dimezzando il volume del ghiacciaio e spazzando via il centro abitato.
“Da Blatten – commenta Vando Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di CIPRA Italia – ribadiamo l’importanza di creare un sistema europeo di monitoraggio criosferico, favorendo la condivisione di esperienze maturate a livello locale e regionale, avendo come riferimento il caso esemplare di gestione di Blatten, e sviluppando un insieme comune di regole per il monitoraggio. Occorre istituire una rete multidisciplinare di competenze con l’obiettivo di costruire una governance europea dei ghiacciai e del rischio”.
A ribadire il valore simbolico di Blatten è anche Marco Giardino, vicepresidente della Fondazione Glaciologica Italiana e docente all’Università di Torino: “Il caso di Blatten è l’emblema degli effetti disastrosi che il riscaldamento climatico può provocare sul territorio montano, ma al tempo stesso la dimostrazione di come la ricerca e il monitoraggio contribuiscano a ridurre i rischi. Il riscaldamento globale ha progressivamente degradato il permafrost ad alta quota, determinando l’instabilità della parete crollata. Ma i dati raccolti hanno consentito di evacuare in tempo il villaggio, riducendo al minimo la perdita di vite umane”.
Durante il flash mob di oggi, la Carovana dei ghiacciai ha srotolato uno striscione con la scritta “Governance europea dei ghiacciai” e rilanciato il Manifesto Europeo dei ghiacciai e delle risorse connesse, sottoscritto da oltre 80 enti, associazioni e ricercatori.
Il viaggio prosegue domani, 20 agosto, a Briga, dove alle 10.30, al World Nature Forum, verranno presentati i dati sullo stato di salute del ghiacciaio Aletsch, il più grande delle Alpi.


